Il Territorio

La dolcezza del sole riscalda, la ricchezza del terreno protegge, le limpide acque completano il nutrimento.
Questi sono i luoghi della bontà. Le terre dove il latte di bufala prende il suo sapore e viene trasformato in una icona di gusto e bontà.

Tutto inizia da qui

Dove nasce la bontà e le arti della nostra antica tradizione casearia? Plinio il Vecchio la definì “Campania Felix” per sottolineare la fertilità della Nostra regione, legata alla presenza del fiume Volturno, con intorno sorgenti fiumi più piccoli e cristallini, aree sulfuree adatte alle terme. Fu ribattezzata Terra di Lavoro a partire dal Medioevo, ed è la zona che comprende Capua ed i comuni limitrofi, fino a torre annunziata. La sua naturale fertilità, il clima particolarmente adatto e mite, dove ogni tipo di coltivazione e di allevamento era possibile, in particolare l’allevamento di bufala. La ricchezza e la varietà di attività e di prodotti agricoli affondano le loro radici ancor prima dell’epoca romana. Dal regno Borbonico poi nacque quella consapevolezza che oggi è il cuore di una solida e virtuosa economia agroalimentare. Ebbene, il nome, che in realtà era “Ager Campanus”, indicava originariamente il territorio della città di Capua antica; si estendeva dalle pendici del monte Massico fino a lambire i Campi Flegrei e l’area vesuviana, successivamente anche parte dell’attuale Molise, del Sannio e dell’Irpinia e le zone intorno al fiume Sele.

Tutto inizia da qui

Dove nasce la bontà e le arti della nostra antica tradizione casearia? Plinio il Vecchio la definì “Campania Felix” per sottolineare la fertilità della Nostra regione, legata alla presenza del fiume Volturno, con intorno sorgenti fiumi più piccoli e cristallini, aree sulfuree adatte alle terme. Fu ribattezzata Terra di Lavoro a partire dal Medioevo, ed è la zona che comprende Capua ed i comuni limitrofi, fino a torre annunziata. La sua naturale fertilità, il clima particolarmente adatto e mite, dove ogni tipo di coltivazione e di allevamento era possibile, in particolare l’allevamento di bufala. La ricchezza e la varietà di attività e di prodotti agricoli affondano le loro radici ancor prima dell’epoca romana. Dal regno Borbonico poi nacque quella consapevolezza che oggi è il cuore di una solida e virtuosa economia agroalimentare. Ebbene, il nome, che in realtà era “Ager Campanus”, indicava originariamente il territorio della città di Capua antica; si estendeva dalle pendici del monte Massico fino a lambire i Campi Flegrei e l’area vesuviana, successivamente anche parte dell’attuale Molise, del Sannio e dell’Irpinia e le zone intorno al fiume Sele.

Parliamo della piana del Sele, meta di civiltà antiche e zona di culto Greco Romano. Essa, dapprima era lacustre e paludosa poi bonificata con un infinità di canali di irrigazione. La Piana del Sele ospita da centinaia di anni le mansuete mandrie di bufale. Allevate anticamente allo stato brado principalmente per essere utilizzate come animali adatti ad aiutare l’uomo nei duri lavori dei campi grazie alla loro estrema adattabilità al clima caldo ed umido in territori paludosi come quelli in cui si presentava l’attuale fertile pianura. Il territorio presenta una vasta testimonianza della storia antica, splendidi templi Greci e Romani dalla zona di Paestum lungo l’intero Cilento. Oggi, vi si coltivano anche frutti come melone e Anguria a denominazione controllata. Il famoso carciofo della zona, prodotto tipico e IGT, chiamato “Tondo” per la sua conformazione e le diverse tipologie di pomodori insigniti di marchio IGT. Ma soprattutto in questa vasta zona tra zone irrigate e acquose scorrazzano le bufale sin dall’anno 1000 d.C.come indicato da alcuni documenti dell’epoca. Oltre alla mozzarella, dalle bufale si è da sempre ricavata la gustosissima ricotta, ma anche le carni.

Parliamo della piana del Sele, meta di civiltà antiche e zona di culto Greco Romano. Essa, dapprima era lacustre e paludosa poi bonificata con un infinità di canali di irrigazione. La Piana del Sele ospita da centinaia di anni le mansuete mandrie di bufale. Allevate anticamente allo stato brado principalmente per essere utilizzate come animali adatti ad aiutare l’uomo nei duri lavori dei campi grazie alla loro estrema adattabilità al clima caldo ed umido in territori paludosi come quelli in cui si presentava l’attuale fertile pianura. Il territorio presenta una vasta testimonianza della storia antica, splendidi templi Greci e Romani dalla zona di Paestum lungo l’intero Cilento. Oggi, vi si coltivano anche frutti come melone e Anguria a denominazione controllata. Il famoso carciofo della zona, prodotto tipico e IGT, chiamato “Tondo” per la sua conformazione e le diverse tipologie di pomodori insigniti di marchio IGT. Ma soprattutto in questa vasta zona tra zone irrigate e acquose scorrazzano le bufale sin dall’anno 1000 d.C.come indicato da alcuni documenti dell’epoca. Oltre alla mozzarella, dalle bufale si è da sempre ricavata la gustosissima ricotta, ma anche le carni.

Questa dunque è la Campania

Regione di fondamentale importanza nell’economia agricola italiana, con  luoghi dunque ricchi di vegetazione e boschi, le montagne ridenti su pianure di origine vulcanica, fertili in ogni periodo dell’anno. Vi si coltivavano vegetali di ogni tipo, dal sapore unico, e con poca fatica. Ogni coltura trovava la propria area, basti pensare ad esempio alle zone orientali più asciutte  dove si coltiva l’oro: il grano duro. Civiltà che si sono succedute e hanno goduto del benessere di queste terre apportando nei secoli culture e tecnologie nell’allevamento delle bufale e nella lavorazione del loro latte. Un’eredità di cui siamo fieri.

Questa dunque è la Campania

Regione di fondamentale importanza nell’economia agricola italiana, con  luoghi dunque ricchi di vegetazione e boschi, le montagne ridenti su pianure di origine vulcanica, fertili in ogni periodo dell’anno. Vi si coltivavano vegetali di ogni tipo, dal sapore unico, e con poca fatica. Ogni coltura trovava la propria area, basti pensare ad esempio alle zone orientali più asciutte  dove si coltiva l’oro: il grano duro. Civiltà che si sono succedute e hanno goduto del benessere di queste terre apportando nei secoli culture e tecnologie nell’allevamento delle bufale e nella lavorazione del loro latte. Un’eredità di cui siamo fieri.

La zona di produzione

La zona di produzione della DOP “Ricotta di Bufala Campana” comprende il territorio amministrativo di seguito specificato:

REGIONE CAMPANIA – Provincia di Benevento: l’intero territorio dei comuni di Limatola, Dugenta, Amorosi. – Provincia di Caserta: l’intero territorio. Provincia di Napoli: l’intero territorio dei comuni di Acerra, Arzano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli, Pozzuoli, Qualiano, Provincia di Salerno: l’intero territorio.

REGIONE LAZIO – Provincia di Frosinone: l’intero territorio dei comuni di Amaseno, Giuliano di Roma, Villa S. Stefano, Castro dei Volsci, Pofi, Ceccano, Frosinone, Ferentino, Morolo, Alatri, Castrocielo, Ceprano, Roccasecca. – Provincia di Latina: l’intero territorio dei comuni di Cisterna di Latina, Fondi, Lenola, Latina, Maenza, Minturno, Monte S. Biagio, Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, S. Felice Circeo, Sermoneta, Sezze, Sonnino, Sperlonga, Terracina, Aprilia, S. Cosma e Damiano. – Provincia di Roma: l’intero territorio dei comuni di Anzio, Ardea, Nettuno, Pomezia, Roma, Monterotondo.

REGIONE PUGLIA – Provincia di Foggia: l’intero territorio dei comuni di Manfredonia, Lesina, Poggio Imperiale e parte del territorio dei comuni che seguono con la corrispondente delimitazione:
– Cerignola: La zona confina ad est con il lago Salpi, a sud con la statale n. 544, a nord e ad ovest con il comune di Manfredonia; – Foggia: La zona abbraccia il perimetro della nuova circonvallazione, ad est in direzione del comune di Manfredonia, ad ovest in direzione del comune di Lucera, a nord e a sud confina con la rimanente parte del comune di Foggia;  – Lucera: La zona interessata confina ad ovest con il comune di Foggia, a sud con la strada statale n. 546 e con parte del torrente San Lorenzo, a nord con la strada provinciale n. 16 fino a raggiungere il comune di Torremaggiore e ad est con la strada provinciale n. 17 che da Lucera conduce a Foggia; – Torremaggiore: La zona interessata confina a sud con il comune di Lucera, ad est con il comune di San Severo, ad ovest con la strada provinciale n. 17 in direzione Lucera e a nord confina con il comune di Apricena; – Apricena: La zona interessata costeggia a sud il torrente Radicosa, ad est la strada Pederganica ed il comune di Sannicandro Garganico, ad ovest con il comune di Lesina e a nord con il comune di Poggio Imperiale; – Sannicandro Garganico: La zona interessata confina a sud con la strada statale Garganica, a nord con il comune di Lesina, ad ovest con il comune di Apricena, ad est con il comune di Cagnano Varano; – Cagnano Varano: La zona interessata confina a sud con la strada statale Garganica, ad est con il lago Varano, ad ovest con il comune di Sannicandro Garganico e a nord con il mare; – San Giovanni Rotondo: La zona interessata confina a sud con la strada statale n. 89, ad est con il comune di Manfredonia, ad ovest con il comune di San Marco in Lamis e a nord con la strada provinciale n. 58; – San Marco in Lamis: La zona interessata confina a nord con il comune di Foggia, ad est con il comune di San Giovanni Rotondo, ad ovest con il comune di Rignano Garganico e a nord con la restante parte del comune di San Marco in Lamis.

REGIONE MOLISE – Provincia di Isernia: l’intero territorio del comune di Venafro.

La zona di produzione

La zona di produzione della DOP “Ricotta di Bufala Campana” comprende il territorio amministrativo di seguito specificato:

REGIONE CAMPANIA – Provincia di Benevento: l’intero territorio dei comuni di Limatola, Dugenta, Amorosi. – Provincia di Caserta: l’intero territorio. Provincia di Napoli: l’intero territorio dei comuni di Acerra, Arzano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli, Pozzuoli, Qualiano, Provincia di Salerno: l’intero territorio.

REGIONE LAZIO – Provincia di Frosinone: l’intero territorio dei comuni di Amaseno, Giuliano di Roma, Villa S. Stefano, Castro dei Volsci, Pofi, Ceccano, Frosinone, Ferentino, Morolo, Alatri, Castrocielo, Ceprano, Roccasecca. – Provincia di Latina: l’intero territorio dei comuni di Cisterna di Latina, Fondi, Lenola, Latina, Maenza, Minturno, Monte S. Biagio, Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, S. Felice Circeo, Sermoneta, Sezze, Sonnino, Sperlonga, Terracina, Aprilia, S. Cosma e Damiano. – Provincia di Roma: l’intero territorio dei comuni di Anzio, Ardea, Nettuno, Pomezia, Roma, Monterotondo.

REGIONE PUGLIA – Provincia di Foggia: l’intero territorio dei comuni di Manfredonia, Lesina, Poggio Imperiale e parte del territorio dei comuni che seguono con la corrispondente delimitazione:
– Cerignola: La zona confina ad est con il lago Salpi, a sud con la statale n. 544, a nord e ad ovest con il comune di Manfredonia; – Foggia: La zona abbraccia il perimetro della nuova circonvallazione, ad est in direzione del comune di Manfredonia, ad ovest in direzione del comune di Lucera, a nord e a sud confina con la rimanente parte del comune di Foggia;  – Lucera: La zona interessata confina ad ovest con il comune di Foggia, a sud con la strada statale n. 546 e con parte del torrente San Lorenzo, a nord con la strada provinciale n. 16 fino a raggiungere il comune di Torremaggiore e ad est con la strada provinciale n. 17 che da Lucera conduce a Foggia; – Torremaggiore: La zona interessata confina a sud con il comune di Lucera, ad est con il comune di San Severo, ad ovest con la strada provinciale n. 17 in direzione Lucera e a nord confina con il comune di Apricena; – Apricena: La zona interessata costeggia a sud il torrente Radicosa, ad est la strada Pederganica ed il comune di Sannicandro Garganico, ad ovest con il comune di Lesina e a nord con il comune di Poggio Imperiale; – Sannicandro Garganico: La zona interessata confina a sud con la strada statale Garganica, a nord con il comune di Lesina, ad ovest con il comune di Apricena, ad est con il comune di Cagnano Varano; – Cagnano Varano: La zona interessata confina a sud con la strada statale Garganica, ad est con il lago Varano, ad ovest con il comune di Sannicandro Garganico e a nord con il mare; – San Giovanni Rotondo: La zona interessata confina a sud con la strada statale n. 89, ad est con il comune di Manfredonia, ad ovest con il comune di San Marco in Lamis e a nord con la strada provinciale n. 58; – San Marco in Lamis: La zona interessata confina a nord con il comune di Foggia, ad est con il comune di San Giovanni Rotondo, ad ovest con il comune di Rignano Garganico e a nord con la restante parte del comune di San Marco in Lamis.

REGIONE MOLISE – Provincia di Isernia: l’intero territorio del comune di Venafro.